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Бойто, А. - Мефистотель [Ноты]

Бесплатно
Основная коллекция
Артикул: 639956.01.99
Бойто, А. - Мефистотель [Ноты] - :, 1890. - 291 с.:. - Текст : электронный. - URL: https://znanium.com/catalog/product/597710 (дата обращения: 25.04.2024)
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  л        -Г—'ь
Arrigo Boil о

CANTO E E/ANOEORTE

Prezzo netto Fr.i5

JELilaro

PARIGI

LONDRA

M4E01Z -b ROMA -b PALERMO

                Mefistofele




OPERA DI
Srrigo Boito

Rappresentata al Teatro Comunitativo di Bologna il 4 Ottobre 1875


                        Proprieta per tutti i paesi. — Deposto a norma dei trattati internazionali.
к
           Tutti i diritti d’ esecuzione, rappresentazione, riproduzione, traduzione e trascrizione sono riservati.

     Proprieta degli Editori per tutti i paesi. — Deposto a norma dei trattati internazionali.

Stampato in luogo di manoscritto.

Tutti i diriiti d’ esecuzione, rappresentazione, riproduzione, traduzione e trascrizione sono riservati.

    P ERS ONAGGI




PRIM A PARTE SECONDA PARTE

MEFISTOFELE. Basso R. Nannetti

FAUST..........Tenore
I. Campanini MARGHERITA. . Soprano E. Borghi-Mamo MARTA . .  ....Contralto
A. Mazzucco
WAGNER.........Tenore
Casarini

ELENA...........Soprano
      E. Borghi-Mamo FAUST............Tenore
I. Campanini MEFISTOFELE. Basso R. Nannetti
PANTALIS.........Contralto
A. Mazzucco
N E R Ё О ....... . Tenore

Casarini

CORI. Falangi celesti - Chorus Mysticus - Cherubini (*) - Penitenti Passeggiatori - Balestrieri - Cacciatori - Studenti - Villici Popolane - Borghesi - Streghe - Stregoni - Coretidi Greche - Sirene Doridi - Corifei Greci - Guerrieri.

COMPARSE. Passeggiatori - Passeggiatrici - Streghe - Folletti Stregoni - Paggi - Trabanti - Nobili - Dignitari - Soldati - Fauni Un Buffone - Un Banditore - Un Cerretano - Hanswurts
   Un Birraio - Il Principe elettore - Il Carnefice - Un Mendicante.



Danze. Atto I. Scena I. L'Obertas (Popolani e Popolane).
    —     — II.      — II. La ridda del Sabba (Streghe e Stregoni).
    —     — IV,      — II. Chorea (Danza greca) (Coretidi, Sirene, Doridi).



      (*) 24 Fanciulli.

Prologo in Cielo — 7" <? noto Faust ?
Goethe (Prologo in ciclo).

Nebulosa.

Lo squillo delle sette trombe. — I sette tuqni.



LE FALANGI CELESTI dietro la nebulosa invisibili.


 CHORUS MYSTICUS. I CHERUBINI. LE PENITENT/. Pot MEEISTOFELE solo nell' ombra.

i * Falange

VE Signor degli angeli e dei santi E delle sfere erranti, E dei volanti - cherubini d’ or. Dall’eterna armonia dell’ Universo

                 Nel glauco spazio immerso Emana un verso - di supremo amor; E s’erge a Те per l’aure azzurre e cave In suon soave.
Echi                  .Ave.


                       2   .* Falange

    Allelujate о trombe! о cetre! о cori 1
       О roridi vapori!
       О stelle! о fiori - cui non vizza il gel 1 Qui eterna e I’ora; a misurar non vale Egro tempo mortale
       L’ inno ideale - che si canta in ciel.
       La nota umana faticosa e grave
       Qui non si paveEcu I                   Ave.

                       3  * Falange

     Qui la smarrita fuga dei viventi, Le storie delle genti, E le dementi - pompe di qhi muor, Passano rattd al par d’arche veliere . О di nubi leggiere,
       A schiere a schiere - in fluttiiante error. Oriam per quelle di morienti ignave Anime schiave.
Echi                  Ave.

                       Mefistofele
            (cot pit fermi sul lembo del suo mantello)

    Ave Signor. Perdona se il mio gergo
    Si lascia un po’ da tergo
    Le superne teodie del paradiso ;
    Perdona se il mio viso


     Non porta il raggio che inghirlanda i crini Degli alti cherubini;
     Perdona se dicendo io corro rischio
     Di buscar qualche fischio :
— Il Dio piccin della piccina terra Ognor traligna ed erra, E, al par di grillo saliellante, a caso Spinge fra gli astri il naso, Poi con tenacd fatuith superba Fa il suo trillo nell’eiba.
     Boriosa polve 1 tracotato athmo! Fantasima dell’uomo!
     E tale il fa quell’ebra illusione Ch’egli chiama Ragione.
     Si, Maestro divino, in bujo fondo Crolla il padron del mondo, E non mi di piii il cuor, tanto ё fiaccato, Di tentarlo al peccato.
Cho. mys. Т’ё noto Faust?
Mef.                             Il piii bizzarro pazzo
     Ch’ io mi conosca, in curtosa forma Ei ti serve da senno. Inassopita Bramosia di saper il fa tapino Ed anelante; egli vorrebbe quasi Trasumanar e nulla scienza al cupo Suo delirio ё confine. Io mi sobbarco Ad aescarlo per modo ch’ei si trovi Nelle mie reti; or vuoi fame scommessa ?
Cho. mys. E .sia.
Mef.              Sia! vecchio Padre, a un rude gloco
     T’avventurasti. Ei morderi nel dolce Porno de’ vizi e sovra il Re de’ cieli Avrd vittoria!
(ar/>e, cetere, trombe)
Falangi celesti Sanchis 1 Sanchis! Sandus!
MEF.(Di tratto in tratto т’ё piacevol cosa
     Vedere il Vecchio e dal guastarmi seco Molto mi guardo; ё hello udir 1’ Eterno Col diavolo parlar si umanamente.)

MEFISTOFELE

                I Cherubini
(dietro la nelulosa, avvicinundosi in tnrlnni teggeri)
               -  Siam nimbi Volanti Dai limbi,                            •
               -  Nei santi Splendori Vaganti, • Siam cori Di bimbi, D’amori, - Siam nimbi Volanti Dai limbi,
               - Nei santi... ecc., ecc., ccc. (senipre a capo, svanendo)
                MEFISTOFELE
    Ё lo sciame legger degli angioletti;
       Come dell’api пЪо ribrezzo e noja. (uompare)
                I .Cherubini
     Sui venti, sugli astri, sui mondi, Sui limpidi azzurri profondi, Sui raggi tepenti del sol, Sugii echi, sui fumi, sui fiori, Sui rosei candenti vapori, Scorriarao con agile vol.
     1л danza in angelica spira Si gira, si gira, si gira.
     Un giorno nei fango mortale, Perdemmo il tripudio dell’ale, L’aureola di luce e di fior ; Ma sciolti dal lugubre bando, Pregando, cantando, danzando, Torniamo fra gli angioli ancor.
     1л danza in angelica spira Si gira, si gira, si gira.
     J'ratelli, teniamci per mano, Fin 1’ultimo cielo lontano Noi sempre dobbiamo danzar; Fratelli, le morbide penne Non cessino il volo perenne Che intorno al Santissimo Altar.
     La danza in angelica spira Si gira, si gira, si gira.
              -  Siam nimbi Volanti Dai limbi, - Nei santi Splendori Vaganti,
              - Siam cori Di bimbi, D’ amori,
              - Siam nimbi, ecc., ecc. (ricircotando e perdendesi)

Le Penitenti (dalla terra) Salve Regina!
                     S’innalzi un eco ■ Dal mondo cieco Alla divina Reggia del ciel. Odi la pia
                     Prece serena.         ,
                     Ave Maria
                     Gratia plena.
                       Cherubini
            I.a danza in angelica spira Si gira, si gira, si gira.
Falangi           •
            Oriam per quelle di morienti ignave Anime schiave.
ECHI           .           Ave.
                     Le Penitenti
                   Tu puoi salvarne Da questa terra, Da questa carne Che genie ed erra; Fango crud el!
                   Odi la pia Prece serena.
                    Ave Maria Gratia plena.
                       Cherubini
            I.a danza in angelica spira Si gira, si gira, si gira
                        Falangi
            Oriam per quelle di morienti ignave Anime schiave.
ECHI                       Ave.
                     Le Penitenti
                  Il pentimento Lagrime spande. Di queste blande Turbe l’accento . Penetri in ciel.
                  Odi la pia Prece serena. Ave Maria Gratia plena.
Falangi
            Oriam per quelle di morienti ignave Anime schiave.
Echi                       Ave! Ave! Ave!
                  Tutte le Falangi
            Ave Signor degli angeli e dei santi, E delle sfere erranti, E dei volanti - cherubini d’6r. Dall’etcrna armonia dell’ Universe Nel glauco spazio immerso Emana un verso - di supremo amor.

PRIMA PARTE



Атт о Primo



Faust: Se avvien ch’io dica ali’attimo fr.ggente : Arrestati sci bello : allor ch* io muoia !
                                                                                                                   (Goethe : Officina о» Fausto).


La Domenica di Pasqua.



Scena : Francoforte sul Meno. - Porta e bastioni. - Passeggiatori d'ogni sorta ch’escono ei.-dia cittd. a gritppi. Chiacchiere, risate, grida, mormorio di folia, andirivieni.
— A intern alii campane di festa. Poi FAUST e WAGNER. —


Tre Studenti, quattro Borgiiesi, due Cacciatori div is i in due gruppi.

             ERCHfe di li?
                        — Volgiamo - verso il easin di caccia — E noi verso il mulino.
Otto Fanciulle traversano la scena cantando:

             Seguiam d'April la traccia.
                Brillan sul suo cammino Baldezza e leggiadria. ..........................(passano)
Il crocchio di prima
   — Voi clie fate, compari?
— Stiam coIla compagnia.
   — Messeri, andiamo a Burgdorf. Costa son le piii bufle Mattie, la miglior bina, le donne e le baruffe Piii dilettose.
                    — Pazzi! Vi prude ancor la schiena?
f Un bandltore con una scriita in mono e a suon di tromba attrae la folia dei passeggiatori, sta con lui un araldo. Dalia parte op-posta un cerretano scguito da Hanswurts. La passeggiata diventa setnpre piit vivace).
f Un gruppo di balestrieri e popolani, avvicinandosi ad un rivendi-tore di birra)
     — Qua un bicchiere!
        — Vogliam bere!
                        — E fare un brindisi...
        — Ai folli amor!
                           — E alia belli corriva 1
        — Evviva!
                    Evviva. - E rallegrar cost L’ozio di questo dl. (bevono e passano)
( Un Frate grigio col cappuccio sul volto eamtnina tra la folia, alcuni lo inchinano allri lo tfuggono. Pasta)
La FOLLA (traendo verso un lato della scena)
           Guarda la ! - guarda li ! quanti destrieri, Quanti destrieri scalpitan!

Donne О i vaghi cavalieri!
          Quello ё il buffon... li il falconier...
Uom.                                             Omaggio
          Rendiamo al Principe.
La folla Largo, largo al suo passaggio !
Che abbarbaglio di gualdane I
               Che frastuono di campanel
Borgh. Vien la folia a onde a onde, S’arrabatta, si confonde...
               Apre i suoi cent’occhi d’Argo E sh stessa a se nasconde.
La folla Largo! - Largo!... Largo!... Largo!
(Risate, frastuono, la cavalcata passa. Alla sua testa il Principe elettore, Dame, Dignilari, Paggi, il buffone, it falconicre, ecc. Molli passeggiatori segnono curiosamente la cavalcata)

   FAUST e WAGNER disccndono da un' altura.

Fau. Al soave raggiar di primavera
      Si scoscendono i ghiacci e gii rinverda
      Di speranza la valle; il vecchio invejno Fugge al monte ed il sol rallegra e avviva Forme e colori; se per anco al piano Non isbocciano i fior, la somma luce Fa pullulare in cambio i bei borghesi, Azzimati da festa.
(Entra in scena rumorosawentc una frotta di popolani e po/olane).
Wag.                   Ire a diporto
      Con voi, Dottor, ё onorevole e saggio;
      Pur da me solo, qui mi schiferei Fra questa gente. M’i di noia il vulgo.
             (Faust e Magner si rilirano netfondo).

MEFISTOFELE

POPOLANI
I.°
Coro II bel giovanetto - sen viene alia festa, Coi nastri al farsetto - coi fior sulla tesla.
               Gid sotlo ad un pioppo Fanciulle e compar Si danno a danzar Un matto galoppo.

               (incombiciano a danzare fOberlas) Juhl! Juhl I Juheisal heisa! hl I
               Tutti vanno alia rinfusa Sulla musica confusa.
                   Heisa hi I Cosl fa la cornamusa.
2.°
        Sorridon le donne - al bel torneamento, Svolazzan le gonne - portate dal vento.
               Il bruno e la bionda Son stretti in un vol, E scalpita al suol La danza rotonda.

                   Juhl! JuhlI
                   Juheisa1 heisa ! he ! Tutti vanno alia rinfusa Sulla musica confusa.
                   Heisa hl!
              Cosl fa la cornamusa.
(Le danse cessano. Il giorno s' oscura lentamente e la scena va sfio-polandosi fioco a poco).
FAUST (a Wagner)
      Sediam su queslo masso. Osserva come Fulgoreggiano a vespro le capanne Remotamente. Gia declina il giorno.

Wag Ё I’ora degli spettri; essi sen vanno T'ra i vapor della sera ordendo reti Sotto i passi dell’uom. Andiam ; s’impregna L’orizzonte di nebbia, a notte bruna Toma dolce la casa. A che sogguardi, Nel crepuscolo assorto immobilmente ?
(Ritoma il Frate grigio e si dirige lento e spettrale alia volta di Faust) Fau. Vedi quel frate grigio in mezzo ai campi
      Vagolante laggiii ?
Wag.                    Da lungo tratto,
      Maestro, l’avvisai; nulla di strano Appare in esso.
Fau.                  Aguzza ben lo sguardo.
      Per chi tieni quel frate ?
Wag.                            Ё un questiiante
      Che va alia cerca.
Fau.                      No, t’inganni. Ei muove
      In tortuose spire e s’avvicina
      Lento alia nostra volta. Oh! se non erro
      Orme di foco imprime al suol!
Wag.                                    Fantasima
      Quest’d del tuo cervello, io non iscorgo
      Che un frate grigio.
Fau.                       Par vada filando
      De’ lacci intorno a noi.
Wag.                          Tranquillamente
      Ei va per la sua via; due sconosciuti Noi siam per esso.
Fau. (con ribrezzo) La spira si stringe Ei n’ё vicin...
Wag. (freddamente) L’osserva; ё un frate grigio, Non ё uno spettro; brontola orazioni Rigirando un rosario. Andiam, Maestro.
'il Frate It scgiie. Canti lontani), Mи tamen to di scena.

Il P a 11 o.

Scena : OJJicina di Faust. Alcova, Notte. Canti loritanissimi.

FAUST (entrando. Il Frate grigio lo segue e si nasconde entro l’alccrva)

             Dai campi, dai prati, che innonda La notte, dai queti sentier Ritorno e di cahna profonda Son¹ pieno e di sacro mister. Le torve passioni del core Si assonnano in placido obblio, Mi ferve soltanto l’amore Dell’uomo ! l’amore di Dio!
   Anelo al Bene; verso 1’ Evangelio
     Mi sento attratto e l’apro e in pii commenti L’eterno Testo a meditar m’accingo.
(afire un Fangelo posto su d'Un allo legglo. blent re s' actings a nte-ditare i scosso dallurlo del Fraie che esce daliatcova)
        Chi ё Id?! chi urla?! il frate! che vegg’io... Divider la mia cella t’acconsento, Frate, se tu non muggi... e che?.., mi guata

       E non fa motto... che orribil fantasma
       Trascinai dietro di me? 1’occhio ha di fiamme!
       Furia, demonio о spettro, sarai mio!
       Sulla tua razza ё onnipossente il segno
       Di Salomon. Belial! Incubus! Incubus! !
(allultbne parole di Faust il Frate si trasforma e appare b.1efistole le in abito da cavaliers con un mantello пего sui braccio)
Мер. Che baccano ! Messer, mi comandate?
Fau. Questo era dunque il nocciuol del frate!?
      Un cavalier! ё nuova la facezia.
      Come ti chiami ?
Mef.                  La domanda ё inezia
      Puerile per tai che gli argomenti
      Sdegna del Verbo e crede solo agli Enti.
Fau. In voi, messeri, il nome ha tai virtii
      Che rivela 1’ Essenza. Dimmi or su, Chi sei tu dunque?
Mef.                     Una parte vivente

PRIM A PARTE - ATTO PRIMO

Г

      Di quella forza che perpetuamente Pensa il Male e fa il Bene.
Fait.                              E che dir vuole
      Codesto giuoco di strane parole?

                         Mefistofele
                              i.
             Son lo Spirito che nega
               Sempre, tutto; l’astro il fior.
               Il mio ghigno e la mia bega Turban gli ozi al Creator.
               Voglio il Nulla e del Creato La ruina universal.
               Ё atmosfera mia vital
               Cib che chiamasi peccato, Morte e Mal!
               Rido e avvento - questa sillaba:
             « No. T>
               Struggo, tento, Ruggo, sibilo.
             « No. »
               Mordo, invischio, Fischio 1 fischio 1 fischio 1 (fischia violetiiemenle coUe dita /га le lalbra).
                              2.
             Parte son d’una latebra Del gran Tutto : Oscuriti. Son figliuol della Tenebra Che Tenebra tornera.
               S’or la luce usurpa e afferra
               Il mio scettro a ribellion, Poco andri la sua tenzon, V’e sul Sole e sulla Terra
                              Distruzion 1
               Rido - e avvento questa sillaba :
             « No. »
               Struggo, tento, Ruggo, sibilo.
             « No. »
               Mordo, invischio,
               Fischio 1 fischio 1 fischio 1

Fau. Strano figlio del Caos.
Mef.                         E tu, se brami
      Farti mio socio, di buon grado accelto
      Fin da quest’ora e tuo compar mi chiamo, O, se ti piace, tuo schiavo, tuo servo.
Fau. Quali patti in ricambio adempier deggio ?
Mef. V’i tempo a cid.
Fau.                  No, ё il diavolo egoista,
      Ni suol mai dare per l’amor di Dio.
      I patti e parla chiaro.
Mef.                        Io qui mi lego
      A tuoi servigi e senza tregua accorro
      Per le tue voglie; ma laggiil (m’intendi?)
      La vece muteri. •
Fau.                  Per l’altra vita
      Non mi turba pensier. Se tu mi doni
      Su questa terra un’ora di riposo In cui s’acqueti l’anima. Se sveli Al mio buio pensier me stesso e il mondo.
      Se avvien ch’ io dica all'attimo fuggente :■ Arrestati sei hello! Allor ch’io muoia.
      Allor son tuo.

Mef. Sta ben 1                      
Fau. T’offro il contralto.          
Mef. Top.                           
Fau. Ё gii fatto. (si danno la mano)
Mef. Nd ’1 scorderd.     '          

                     Fin da sta notte Nell’orgie ghiotte Del mio messere Da cameriere Lo servird.
Fau. E quando s’incomincia?
Mef.                            Tosto.
Fau.                                 Or bene,
      Presto, a noi, dove andiam ?
Mef.                                 Dove t’aggrada.
Fau. Come s’esce di qua? dove i cavalli,
      Le carrozze, i staffier?
Mef.                           Pur ch’ io distenda
      Questo mantel noi viaggerem sull’aria.
(Mefistofele distends sul suolo il .mantello fatato, foi con Faust vv ntonta su: intanlo cade ra/idamente il siftario).